Maria, recensione del film di Pablo Larraìn: Angelina Jolie è da Oscar

Recensione di Maria di Pablo Larraìn una voce come quella di Maria Callas nasce probabilmente ogni 100 anni E forse anche di più qualcosa di così stupefacente da toccare corde che trascendono il sentimento e l'emotività per arrivare a qualcosa di più grande e misterioso quasi Divino Beh sono pochissimi infatti gli artisti in grado di fare questo la Callas però era una di loro Eppure anche lei ha dovuto lottare tutta la vita con le due parti di se stessa la Callas Divina Appunto e invece Maria ragazza greca Povera sfruttata da molti perf da sua madre e soprattutto dall'uomo che ha amato quell' Aristotele Onassis che ha deciso di rubarla non soltanto a suo marito ma a tutti noi mettendosi tra lei e il canto e così dopo Jackie Kennedy e Diana Spencer Ecco che Pablo La Rain ha deciso di concludere Il trittico dedicato a grandi icone del 900 proprio con la leggendaria Soprano qui interpretata da Angelina Jolie intitolando il film Maria e facendo Dunque una scelta precisa e ancora una volta proprio come nelle pellicole precedenti Maria presentato in concorso alla mostra del cinema di Venezia è un racconto di fantasmi la Raina ci porta infatti Nella sua casa di Parigi ormai un mausoleo per assistere agli ultimi giorni della donna la Callas e soprattutto la sua voce se n'erano infatti già andati da tempo e ad accudirla ai suoi domestici Ferruccio e Bruna qui interpretati da Pierfrancesco Favino e Alba ror bacher che come li definisce la stessa cantante li hanno fatto da padre madre fratello e sorella figlio e figlia del resto gli affetti per la voce più bella del secolo o come la definisce il regista sono stati infatti Molto complicati Il padre era rimasto a New York dove Maria Callas è nata nel 1923 mentre lei e la sorella la kinti qui interpretata da Valeria Golino erano tornate in Grecia con la madre trascorrendo quindi lì il periodo della Seconda Guerra Mondiale l'unico figlio maschio invece vasili il secondo genito morì Prima della nascita di Maria e pare che proprio perché femmina la madre abbia sempre provato rancore per la figlia più giovane perché non le ha permesso di sostituire il maschio che tanto e questo è qualcosa che ha scavato Nel profondo di Maria Callas nonostante i successi Infatti non ha mai smesso di cercare la dul zione delle persone Avendo sempre in mente le parole della genitrice che le diceva di essere grassa brutta e immeritevole di amore Insomma una voce umana molto umana quella della Maria di Pablo La Rein qui segnata dal dolore e proprio come dice la protagonista la musica nasce dalla sofferenza La felicità non ha mai portato una bella melodia ed è Infatti proprio sul dolore che la Alla ricerca della “canzone umana” di Maria Callas Rain si concentra quello provocato dalla perdita e dalla malattia ormai magrissima e dipendente da farmaci Maria Callas a soli 50 anni aveva Infatti compromesso il proprio fisico e la voce che l'ha resa immortale ma soprattutto era entrata in una profonda depressione che l'ha spinta a isolarsi dal mondo una tigre però Come si definisce lei stessa non può rinunciare all'essere ribelle e infatti la sceneggiatura di Steven Knight si concentra proprio su questo aspetto in particolare su sul tentativo di trovare la propria voce o almeno nella fine il che È paradossale per qualcuno la cui esistenza è stata basata proprio sul canto costretta ad esibirsi per i soldati tedeschi dalla madre ostacolata dal compagno nassis che voleva spingerla invece ad abbandonare la lirica Maria decide così di uccidersi cantando per sé L'opera è la mia vita e non c'è ragionevolezza nell'opera dice a chi vorrebbe convincerla a curarsi e questa unione totale tra l'arte e la vita è ciò su cui evidentemente Pablo la Raina si identifica di più e per sottolineare il proprio dialogo con l'artista le fa immaginare di parlare con un giornalista a cui raccontare la sua storia vuole Infatti girare la sua biografia di Maria Callas andando alla ricerca dei ricordi e soprattutto della canzone umana come la chiama lei e non importa se questo film è solo frutto della sua immaginazione cosa è reale e cosa no è affar mio dice ed è così anche nel racconto di L Rain e così in un gioco di simmetria Angelina Jolie è da Oscar perfetta la Rain fa dialogare la sua Jackie qui solo nominata con la sua e nel mezzo c'è anche Diana a differenza delle altre due però diventate icone soprattutto per la propria posizione sociale che ha finito Poi per ingabbi farle nonostante i privilegi Donati loro Maria Callas si è invece imprigionata da sola e lo sottolineano gli spazi in cui il regista ritrae le tre donne mentre Infatti Jackie Kennedy e Diana Spencer sono quasi sempre confinate in spazi chiusi la cantante qui vaga per le strade di Parigi circondandosi Sì di fantasmi ed illusioni ma in piena libertà è infatti lei a decidere E pensare che una donna così straordinaria aria come Maria Callas si sia autodistrutta è qualcosa che fa malissimo ma al tempo stesso la rende anche una figura tragica e comprensibilissimo come le eroine che ha interpretato sui più grandi palcoscenici del mondo per portare Dunque sullo schermo questo dramma ci voleva una grande attrice e se magari su carta Angelina Jolie non sembrava la scelta più adatta per la scarsissima somiglianza con la vera cantante su schermo invece tutto cambia erano Infatti anni che l'interprete non brillava così al cinema dai tempi di Changeling di Clint Eastwood i movimenti delle mani i respiri e soprattutto gli occhi di Angelina Sono infatti magnetici e strazianti e nel finale Inoltre in un crescendo di dolore è difficile non commuoversi per cui a conti fatti Questa potrebbe essere la prova migliore di tutta la sua carriera un brano non dovrebbe essere mai perfetto andrebbe interpretato nel momento diverso Ogni volta dice sempre la divina e nel canto finale di questa artista e donna straordinaria che ha vissuto d'arte e d'amore c'è tutto e soprattutto Rimarrà con voi a Lu Voi invece che cosa ne pensate attendete Maria di Pablo larrain con Angelina Jolie fatecelo sapere nei commenti